Un Appunto di lavoro per alcuni workshop residenziali sul discorso paranoico - Il Corpo
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Un Appunto di lavoro per alcuni workshop residenziali sul discorso paranoico

Per tre giorni, dal 26 al 28 settembre di quest’anno, avrà luogo un primo workshop residenziale su DISCORSO PARANOICO, IDEOLOGIA E FOLIE À PLUSIEURS. Altri due seguiranno nel 2026.

Al Castello di Rocca Sinibalda. Millenario, zoomorfo, monumento nazionale, Wunderkammer, 70km da Roma. A picco su tre valli. www.castelloroccasinibalda.it

15 partecipanti, integralmente ospiti de Castello. da tutte le humanities e le performing arts: psicoanalisti, sociologi, storici, medici, antropologi, artisti, letterati, filosofi, cultori di immagini, di segni e di forme. I partecipanti dovranno esser disposti a contagiare e lasciarsi contagiare. Il Castello è plasmato dalle Metamorfosi di Ovidio nella sua architettura e nei suoi affreschi rinascimentali, e coltiva tutto ciò che è tra.

Chi è incuriosito e interessato a partecipare può scrivere a paranoia@ilcorpo.com o paranoia@castelloroccasinibalda.it. Utile se spiega cosa la/lo interessa e magari perché.

Qui sotto un Appunto di lavoro e un elenco esteso di possibili interessi specifici. Ma chiunque può aggiungerne di suoi.

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Un Appunto di lavoro e alcuni temi

Discorso paranoico, ideologia e folie à plusieurs

Quattro punti di partenza. Epistemologico: il paragrafo di Kant sul vaneggiamento e la pazzia metodica, in l’Antropologia dal punto di vista pragmatico (1798-1800). Psicopatologico: le Folies raisonnantes di P. Sérieux e J. Capgras (1909). Storico-politico: “The Paranoid Style in American Politics” di R. J. Hofstadter (1964). Psicoanalitico: “Sistemi sociali come difesa contro l’angoscia persecutoria e depressiva”, di Elliot Jaques (1985).

L’ipotesi: la ‘paranoia’, cioè la modalità paranoica del pensiero, sta al centro del pensiero razionale come suo punto cieco e momento di verità. Non è una distorsione della ragione ma un suo nucleo puro e un suo punto di fuga. “La ragione è presso di sé nella non-ragione in quanto non-ragione” (K. Marx, Manoscritti del ’44). La ragione paranoica non è estranea alla ragione, ma la abita come sua ombra. Un compagno silenzioso e segreto, finché non esplode nella storia, nella società e nella mente. Ancora Marx: “La ragione è sempre esistita, ma non sempre nella forma razionale” (Lettera a Ruge, Kreutznach, settembre 1843).

Come tale, la ‘paranoia’ popola l’Illuminismo e ne esprime la dialettica. La sua ombra prende forza dalla luce. Al massimo della luce della Ragione corrisponde il massimo della non-ragione in forma razionale. Il dominio rigoroso della Ragione, dei suoi linguaggi, modelli, spazi, tempi, sistemi di spiegazione, strutture organizzative e visioni del mondo produce una intrinseca torsione di sé stesso in deliri razionalmente costruiti in modalità razionalmente ineccepibili. Ovvio il riferimento a Horkheimer e Adorno.

Con un doppio esito. Spesso questi deliri – le folies raisonnantes – diventano la griglia della realtà, dunque la realtà, i nuovi fondamenti dell’azione umana, dei comportamenti collettivi, del pensiero sociale, della vita tra e dentro gli individui, degli accadimenti della micro- e macroStoria. L’ombra si sostituisce alla luce e la trasforma in ombra. Parallelamente, il bagliore di questa nuova luce genera al suo interno ombre che non sanno di esserlo e si sentono portatrici di luce totale sulla totalità. E all’esterno, una domanda panica di salvezza da quella luce delirante prende le forme di una emotività senza confini, della magia, della religione, del miracolo, del rifiuto della conoscenza scientifica, dei culti identitari, della fame di carismi grandi e piccoli, del ripiegamento narcisista, dell’individualismo solipsistico e delle simmetriche appartenenze totali a qualcosa.

Gli incontri di lavoro che IL CORPO sta organizzando vogliono esplorare questa doppia dimensione interconnessa della dialettica dell’Illuminismo.

Alcune aree possibili di questa esplorazione. Solo alcune, perché siamo del tutto pronti ad introdurne altre proposte da chi parteciperà:

  1. Il discorso paranoico. Come riconoscerlo e definirlo. Come cambia storicamente e secondo chi lo inventa/esprime/trasmette. Quali sono le sue caratteristiche: strutture, forme retoriche e tropi, lemmi, forme sintattiche, indicatori grammaticali. Le sue procedure metonimiche e le sue metafore.
  2. Il discorso paranoico e il suo rapporto con la realtà. Il delirio come criterio per riconoscere il discorso paranoico? L’interminabile dibattito sul delirio e sulla collocazione nosografica della paranoia. Perché interminabile? Perché forse irrisolvibile?
  3. Discorso paranoico e ideologia. Una affinità elettiva. Le ideologie come conoscenza totale, con la loro capacità di render conto di tutto, anche di ciò che le contraddice. Ideologie di istituzioni, comunità, gruppi, famiglie, coppie e individui.
  4. Delirio individuale e delirio condiviso. La folie à deux e la folie à plusieurs? La vocazione delirante del sociale. Discorso paranoico, paranoia e organizzazioni sociali. La pseudo-comunità paranoica (Cameron)
  5. Il discorso paranoico e il Nemico. Figure e funzioni del Persecutore nel discorso paranoico. Il Nemico Interno. Lo Straniero e lo Straniero interno (Simmel). Il Traditore. La costruzione e gli usi del Capro Espiatorio.
  6. Il complotto. Il complotto nella letteratura e nel cinema. Il complotto nella spiegazione e narrazione storica. Il segreto. I ‘poteri forti’. Il Comitato d’affari della borghesia. ecc
  7. Dinamiche psicologiche e psicosociali del discorso paranoico. Le modalità individuali. Le modalità collettive (a partire dal saggio di Elliott Jaques sui “Sistemi sociali come difesa contro l’angoscia persecutoria e depressiva”).
  8. Antropologia culturale, culture e comunità paranoiche.
  9. Il discorso paranoico e le categorie. Il terrore dell’impuro e di ciò che sta tra le categorie. Il paranoico come gestione (disperata?) del mostruoso.
  10. Il morto, il vivo e il non-morto. Il discorso paranoico nella letteratura e nel cinema ‘horror’
  11. Paranoia, queer, omosessualità, trans. Le rappresentazioni dell’omosessuale come paranoico. Trans, omosessuale e serial killer. Omosessualità e massacro. Feticismo e discorso paranoico
  12. La paranoia come procedura euristica. Il metodo paranoico-critico. Dalì e l’Angelus di Millet. L’esercizio paranoico della empatia.
  13. La gelosia come procedura paranoica. Psicopatologia. Letteratura. Cinema.
  14. Interpretazione e delirio interpretativo. Il sospetto. Le culture, le ideologie e le metodologie del sospetto. Sospetto, sorveglianza sociale e delazione. Semiotiche del sospetto.
  15. Discorso paranoico e comunicazione/azione politica. Paranoia di destra vs paranoia di sinistra? Paranoia e propaganda politica. L’agitatore politico come cultore di discorso paranoico.
  16. Discorso paranoico, corpo e body performance.
  17. Apocalisse, fine del mondo e discorso paranoico. La paura.
  18. L’analisi del discorso paranoico tramite i software semantico-lessicali e narratologici
  19. Il discorso della Vittima

Proposta ampia. Contiene gran parte del mondo. Dunque paranoica e totale quanto serve. Ma le pieghe sono innumerevoli.

 

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